E' mattina presto.
Mi sono svegliato prima degli altri, e non sono più riuscito a dormire. Non so perché.
Mi sono alzato in silenzio, e ora sto camminando, avvolto nella luce del mattino, per una strada deserta, piena di pace, all'estrema periferia del villaggio.
Ed eccolo lì, tranquillo, silenzioso, pacifico... il cimitero.
Mi hanno sempre attirato, i cimiteri, mi sono sempre piaciuti. Sono luoghi speciali. E questo è il primo cimitero neozelandese di queste dimensioni che visito, sembra avere attirato i miei passi...
La Morte è, ormai da tempo, una specie di "compagna di viaggio", per me. Ma qui, oggi, è come se per la prima volta ne vedessi un aspetto che finora mi era rimasto nascosto, precluso.
E la porta me la apre questa tomba:

E' quella di una bambina, morta a solo 4 anni, a quel che riporta la lapide dopo aver dimostrato la sua fibra di lottatrice... Non è questo che mi colpisce. E' ciò che circonda la tomba. I giocattoli, le statuine, le fate di gesso, le girandole... Come se, per gli adulti, per chi è rimasto, fosse importante cercare di rendere allegra la morte di quella bambina, mettendole intorno cose che avrebbero probabilmente riempito di gioia e di meraviglia gli occhi della piccola.
Il tempo si è fermato, per lei, ma anche per loro. E la tristezza, il dolore, vengono proiettati su di lei... forse per renderli più sopportabili a loro, a chi è rimasto.
Mi viene in mente che forse le hanno continuato a portare i doni che non hanno potuto, o saputo, farle mentre era in vita... come per farle vivere dopo la morte gli anni e le gioie che non ha potuto vivere veramente. E improvvisamente posso sentire, dentro di me, il loro dolore, e al tempo stesso il loro amore... i loro dubbi, i rimpianti, fose i rimorsi, le domande rimaste senza risposta. "E se..." "E ora..."
E' una sensazione forte, e per me "nuova".
Mi chiedo quale sia veramente la storia che sta dietro questa tomba. E mi chiedo anche se lei, la bambina, stia "giocando", e dove... o se magari sia "cresciuta", diventata in qualche modo sconosciuto "adulta"... Come vedrà, lei, questi giocattoli e queste girandole, ora?
Proseguo il mio girovagare, ma adesso sono su una diversa sintonia... osservo le tombe con attenzione, scruto le date, cerco di "sentire" ciò che queste persone hanno lasciato dietro di sé.
E' un cimitero molto ordinato, questo. Lungo una "corsia", un'altra tomba colpisce la mia attenzione, quella a destra:

E' la tomba di una madre, sepolta con il figlio morto a meno di due mesi di età... pochi anni prima della madre, a sua volta deceduta prima dei trent'anni. Che abbia voluto essere seppellita insieme al figlio, per restare con lui almeno nell'aldilà, dopo che nell'aldiqua le era stato negato? O forse, addirittura, per raggiungerlo, dopo che la perdita le aveva tolto il desiderio, la capacità, di vivere? Non potrò mai saperlo, ma il dubbio mi rimane. Di nuovo, ci sono storie dietro questa tomba, che io posso soltanto immaginare... Domande che rimarranno per sempre senza una risposta.
Quante storie si nascondono in questo luogo, dietro queste pietre nere?

Ci sono persone di ogni età, qui... e tutte le tombe di bambini hanno girandole e giocattoli. In questo caso, il piccolo pallone da rugby è, deve essere, uno di quei giocattoli che il bambino non ha fatto in tempo ad avere, ma il padre avrebbe voluto regalargli... per poi giocare con lui. Quanto gli sarà mancato, quel gioco? Come avrà superato questo vuoto, questa aspettativa, questo "investimento affettivo" che non ha potuto arrivare a compimento?

Ci sono tombe nelle quali marito e moglie hanno trovato finalmente il modo di stare insieme pacificamente, e mi immagino la loro vita, coi loro alti e bassi, le loro gioie e le loro difficoltà... Chissà se è stato veramente così? E come sarà, ORA?

E altre persone, che hanno avuto una vita molto lunga, la cui tomba è più spoglia di altre, forse perché non hanno lasciato niente di incompiuto, di non realizzato... Sarà davvero così?

Incontro anche intere famiglie... persone longeve, che hanno attraversato le generazioni insieme, e sono ancora una accanto all'altra... e mi viene da chiedermi che rapporti avessero, come fossero le loro vite, quali passioni e quali traguardi e quali sogni...

Ci sono centinaia, forse migliaia di storie, qui.

Storie che, forse, alcuni avrebbero voluto essere diverse.
Storie che, oggi, in qualche modo hanno incrociato la MIA storia.
Mi capita di pensare alla Vita come a un viaggio, in cui l'itinerario è, entro certi limiti, prefissato, e al tempo stesso ignoto. E magari, chissà, quella che pensiamo essere la fine del viaggio è in realtà soltanto una soglia...
Mi chiedo, come spesso mi capita ultimamente, se in qualche modo la loro vita sia "proseguita", dove siano, cosa stiano facendo.
Mi chiedo, come mi capita sempre più spesso, come sarà, quando IO morirò.
...E mi viene in mente un personaggio, preso da una saga di libri per ragazzi... ragazzi di ogni età.
Mi viene in mente una sua frase.
"Per una mente bene organizzata, la Morte non è altro che la prossima grande avventura"...

Cosa ci sarà, laggiù?
Riprendo il viaggio, mi rimetto in cammino.
Prima o poi ci arriverò, e saprò quello che c'è da sapere.
E, intanto, vivo QUESTA avventura.
Davide
Messaggio modificato da twinsouls il Jun 8 2007, 06:41 PM
Mi sono svegliato prima degli altri, e non sono più riuscito a dormire. Non so perché.
Mi sono alzato in silenzio, e ora sto camminando, avvolto nella luce del mattino, per una strada deserta, piena di pace, all'estrema periferia del villaggio.
Ed eccolo lì, tranquillo, silenzioso, pacifico... il cimitero.
Mi hanno sempre attirato, i cimiteri, mi sono sempre piaciuti. Sono luoghi speciali. E questo è il primo cimitero neozelandese di queste dimensioni che visito, sembra avere attirato i miei passi...
La Morte è, ormai da tempo, una specie di "compagna di viaggio", per me. Ma qui, oggi, è come se per la prima volta ne vedessi un aspetto che finora mi era rimasto nascosto, precluso.
E la porta me la apre questa tomba:

E' quella di una bambina, morta a solo 4 anni, a quel che riporta la lapide dopo aver dimostrato la sua fibra di lottatrice... Non è questo che mi colpisce. E' ciò che circonda la tomba. I giocattoli, le statuine, le fate di gesso, le girandole... Come se, per gli adulti, per chi è rimasto, fosse importante cercare di rendere allegra la morte di quella bambina, mettendole intorno cose che avrebbero probabilmente riempito di gioia e di meraviglia gli occhi della piccola.
Il tempo si è fermato, per lei, ma anche per loro. E la tristezza, il dolore, vengono proiettati su di lei... forse per renderli più sopportabili a loro, a chi è rimasto.
Mi viene in mente che forse le hanno continuato a portare i doni che non hanno potuto, o saputo, farle mentre era in vita... come per farle vivere dopo la morte gli anni e le gioie che non ha potuto vivere veramente. E improvvisamente posso sentire, dentro di me, il loro dolore, e al tempo stesso il loro amore... i loro dubbi, i rimpianti, fose i rimorsi, le domande rimaste senza risposta. "E se..." "E ora..."
E' una sensazione forte, e per me "nuova".
Mi chiedo quale sia veramente la storia che sta dietro questa tomba. E mi chiedo anche se lei, la bambina, stia "giocando", e dove... o se magari sia "cresciuta", diventata in qualche modo sconosciuto "adulta"... Come vedrà, lei, questi giocattoli e queste girandole, ora?
Proseguo il mio girovagare, ma adesso sono su una diversa sintonia... osservo le tombe con attenzione, scruto le date, cerco di "sentire" ciò che queste persone hanno lasciato dietro di sé.
E' un cimitero molto ordinato, questo. Lungo una "corsia", un'altra tomba colpisce la mia attenzione, quella a destra:

E' la tomba di una madre, sepolta con il figlio morto a meno di due mesi di età... pochi anni prima della madre, a sua volta deceduta prima dei trent'anni. Che abbia voluto essere seppellita insieme al figlio, per restare con lui almeno nell'aldilà, dopo che nell'aldiqua le era stato negato? O forse, addirittura, per raggiungerlo, dopo che la perdita le aveva tolto il desiderio, la capacità, di vivere? Non potrò mai saperlo, ma il dubbio mi rimane. Di nuovo, ci sono storie dietro questa tomba, che io posso soltanto immaginare... Domande che rimarranno per sempre senza una risposta.
Quante storie si nascondono in questo luogo, dietro queste pietre nere?

Ci sono persone di ogni età, qui... e tutte le tombe di bambini hanno girandole e giocattoli. In questo caso, il piccolo pallone da rugby è, deve essere, uno di quei giocattoli che il bambino non ha fatto in tempo ad avere, ma il padre avrebbe voluto regalargli... per poi giocare con lui. Quanto gli sarà mancato, quel gioco? Come avrà superato questo vuoto, questa aspettativa, questo "investimento affettivo" che non ha potuto arrivare a compimento?

Ci sono tombe nelle quali marito e moglie hanno trovato finalmente il modo di stare insieme pacificamente, e mi immagino la loro vita, coi loro alti e bassi, le loro gioie e le loro difficoltà... Chissà se è stato veramente così? E come sarà, ORA?

E altre persone, che hanno avuto una vita molto lunga, la cui tomba è più spoglia di altre, forse perché non hanno lasciato niente di incompiuto, di non realizzato... Sarà davvero così?

Incontro anche intere famiglie... persone longeve, che hanno attraversato le generazioni insieme, e sono ancora una accanto all'altra... e mi viene da chiedermi che rapporti avessero, come fossero le loro vite, quali passioni e quali traguardi e quali sogni...

Ci sono centinaia, forse migliaia di storie, qui.

Storie che, forse, alcuni avrebbero voluto essere diverse.
Storie che, oggi, in qualche modo hanno incrociato la MIA storia.
Mi capita di pensare alla Vita come a un viaggio, in cui l'itinerario è, entro certi limiti, prefissato, e al tempo stesso ignoto. E magari, chissà, quella che pensiamo essere la fine del viaggio è in realtà soltanto una soglia...
Mi chiedo, come spesso mi capita ultimamente, se in qualche modo la loro vita sia "proseguita", dove siano, cosa stiano facendo.
Mi chiedo, come mi capita sempre più spesso, come sarà, quando IO morirò.
...E mi viene in mente un personaggio, preso da una saga di libri per ragazzi... ragazzi di ogni età.
Mi viene in mente una sua frase.
"Per una mente bene organizzata, la Morte non è altro che la prossima grande avventura"...

Cosa ci sarà, laggiù?
Riprendo il viaggio, mi rimetto in cammino.
Prima o poi ci arriverò, e saprò quello che c'è da sapere.
E, intanto, vivo QUESTA avventura.
Davide
Messaggio modificato da twinsouls il Jun 8 2007, 06:41 PM
Davide,
abbiamo cominciato a scriverci parlando appunto de La Morte,
ed oggi, raccolgo questo tuo lavoro, come un proseguimento ideale.
La morte è una compagna di viaggio, come ben la definisci,
per tutti noi. Ma è anche una tappa intermedia del lungo cammino dell' anima per molti altri.
Per altri ancora è il nulla, ed è lo stesso nulla da dove veniamo.
Quindi, i bambini, sono quelli più vicini alla morte: in quanto essi sono da poco venuti dal nulla al quale tendiamo.
Qui raccogli ancora tante domande sulla morte, e così poche risposte.
Rimane ancora un mistero perchè l' unico testimone di cui sappiamo, essere morto e poi resuscitato per rivivere nel mondo dei vivi, non ci abbia lasciato alcuna descrizione, nessuna traccia, nessuna parola.
Ed allora, come tu dici, quando arriveremo sapremo.
Complimenti vivissimi per il bel lavoro.
Francesco
abbiamo cominciato a scriverci parlando appunto de La Morte,
ed oggi, raccolgo questo tuo lavoro, come un proseguimento ideale.
La morte è una compagna di viaggio, come ben la definisci,
per tutti noi. Ma è anche una tappa intermedia del lungo cammino dell' anima per molti altri.
Per altri ancora è il nulla, ed è lo stesso nulla da dove veniamo.
Quindi, i bambini, sono quelli più vicini alla morte: in quanto essi sono da poco venuti dal nulla al quale tendiamo.
Qui raccogli ancora tante domande sulla morte, e così poche risposte.
Rimane ancora un mistero perchè l' unico testimone di cui sappiamo, essere morto e poi resuscitato per rivivere nel mondo dei vivi, non ci abbia lasciato alcuna descrizione, nessuna traccia, nessuna parola.
Ed allora, come tu dici, quando arriveremo sapremo.
Complimenti vivissimi per il bel lavoro.
Francesco
Complimenti anche da parte mia per questo interessante lavoro.
IL tema della morte.... mi ha sempre affascinata, incuriosita, interessata.
Mi piace "vedere" i tuoi pensieri, le tue emozioni... scorrere su queste pietre nere. Un po', mentre leggevo, ci sono passata anche io.
Mille domande.... risposte poche, nessuna... ma speranza tanta e tanta luce da raggiungere, quando sarà.
Grazie Davide.
IL tema della morte.... mi ha sempre affascinata, incuriosita, interessata.
Mi piace "vedere" i tuoi pensieri, le tue emozioni... scorrere su queste pietre nere. Un po', mentre leggevo, ci sono passata anche io.
Mille domande.... risposte poche, nessuna... ma speranza tanta e tanta luce da raggiungere, quando sarà.
Grazie Davide.
Complimenti Davide! Mi piace molto questo tuo lavoro!
... anche a me spesso capita di ritrovarmi a legger date e immaginare le storie delle persone che riposano nei cimiteri ... vite brevi ... vite lunghe ... amori interrotti ... passioni ...
Tombe adorne ... tombe abbandonate senza nessuno che ci metta un fiore ... ci sarà una mano che poserà un fiore sulla mia quando il mio tempo sarà passato? In quanti cuori continuerò a vivere dopo il mio trapasso?
Nei miei pensieri continuano a vivere i miei cari e la gente che ho amato, nella ia mente rieccheggiano le loro voci ... li amo come se fossero ancora qui con me, anzi loro sono qui con me ... adesso ... sono vivi ... nel mio ricordo rimangono vivi, spero anch'io di vivere per sempre nei ricordi chi ho incontrato lungo il mio cammino, tutto ciò mi basta ... Un fiore ed un pensiero per tutti coloro che non ho conosciuto ma che avrei potuto amare ...
Mi chiedo, come mi capita sempre più spesso, come sarà, quando IO morirò.
.. me lo chiedevo spesso anch'io ...
E me ne andrò
E me ne andrò. E resteranno gli uccelli
a cantare:
e resterà l'orto, col suo albero verde,
e col suo pozzo bianco.
Ogni sera il cielo sarà azzurro e placido:
e suoneranno, come questa sera,
le campane del campanile.
Moriranno quelli che m'amarono,
e la gente si rinnoverà ogni anno:
e in quell'angolo del mio orto fiorito e incalcinato,
il mio spirito errerà, nostalgico.
E me ne andrò: e sarò solo, senza focolare,
senza albero verde, senza pozzo bianco,
senza cielo azzurro e placido.
E resteranno gli uccelli a cantare.
[Juan Ramón Jiménez]
Un caro saluto
Anna
... anche a me spesso capita di ritrovarmi a legger date e immaginare le storie delle persone che riposano nei cimiteri ... vite brevi ... vite lunghe ... amori interrotti ... passioni ...
Tombe adorne ... tombe abbandonate senza nessuno che ci metta un fiore ... ci sarà una mano che poserà un fiore sulla mia quando il mio tempo sarà passato? In quanti cuori continuerò a vivere dopo il mio trapasso?
Nei miei pensieri continuano a vivere i miei cari e la gente che ho amato, nella ia mente rieccheggiano le loro voci ... li amo come se fossero ancora qui con me, anzi loro sono qui con me ... adesso ... sono vivi ... nel mio ricordo rimangono vivi, spero anch'io di vivere per sempre nei ricordi chi ho incontrato lungo il mio cammino, tutto ciò mi basta ... Un fiore ed un pensiero per tutti coloro che non ho conosciuto ma che avrei potuto amare ...
Mi chiedo, come mi capita sempre più spesso, come sarà, quando IO morirò.
.. me lo chiedevo spesso anch'io ...
E me ne andrò
E me ne andrò. E resteranno gli uccelli
a cantare:
e resterà l'orto, col suo albero verde,
e col suo pozzo bianco.
Ogni sera il cielo sarà azzurro e placido:
e suoneranno, come questa sera,
le campane del campanile.
Moriranno quelli che m'amarono,
e la gente si rinnoverà ogni anno:
e in quell'angolo del mio orto fiorito e incalcinato,
il mio spirito errerà, nostalgico.
E me ne andrò: e sarò solo, senza focolare,
senza albero verde, senza pozzo bianco,
senza cielo azzurro e placido.
E resteranno gli uccelli a cantare.
[Juan Ramón Jiménez]
Un caro saluto
Anna
Grazie Francesco, Urania, e Anbri.
E' vero, Francesco, abbiamo cominciato a scriverci parlando de "La Morte"... Un tema che ricorre e forse segna le tappe di qualcosa che non so definire.
Urania, è vero, tante domande e nessuna risposta. Ma tant'é... Ci sono cose che si conoscono solo attraverso l'esperienza diretta, e questa sospetto sia una di quelle.
Anbri... La poesia che citi era una delle preferite di Carlos Castaneda, che non so se conosci. Ma una cosa che dici mi ha colpito:
Non so se condivido o no questo pensiero... Tempo fa mi capitò di sognare il mio epitaffio. Ed era:
Se morendo ho lasciato un vuoto, vuol dire che ho sbagliato qualcosa...
Forse le due cose non sono in contraddizione. Dipende da cosa intendevi con "vivere nei loro ricordi", nei loro cuori.
Davide
E' vero, Francesco, abbiamo cominciato a scriverci parlando de "La Morte"... Un tema che ricorre e forse segna le tappe di qualcosa che non so definire.

Urania, è vero, tante domande e nessuna risposta. Ma tant'é... Ci sono cose che si conoscono solo attraverso l'esperienza diretta, e questa sospetto sia una di quelle.

Anbri... La poesia che citi era una delle preferite di Carlos Castaneda, che non so se conosci. Ma una cosa che dici mi ha colpito:
QUOTE
ci sarà una mano che poserà un fiore sulla mia quando il mio tempo sarà passato? In quanti cuori continuerò a vivere dopo il mio trapasso? ... spero anch'io di vivere per sempre nei ricordi chi ho incontrato lungo il mio cammino
Non so se condivido o no questo pensiero... Tempo fa mi capitò di sognare il mio epitaffio. Ed era:
Se morendo ho lasciato un vuoto, vuol dire che ho sbagliato qualcosa...
Forse le due cose non sono in contraddizione. Dipende da cosa intendevi con "vivere nei loro ricordi", nei loro cuori.
Davide
Davide ti ho riletto più volte ed ogni volta mi è sembrato di accompagnarti in quel passeggiare, tanto mi sono riconosciuto nelle tue riflessioni.
E’ strano come ogni giorno siamo a contatto con persone con le loro storie, i loro sogni, le loro conquiste, i loro fallimenti, le loro angosce, eppure quasi non ce ne accorgiamo. Difficilmente spendiamo più di un pensiero fuggevole a chi incrociamo nella vita che non abbia con noi almeno qualche legame affettivo o di amicizia.
Passeggiando tra le tombe è diverso.
Il pensiero fuggevole si dilata, diventa immaginazione e ci piace costruire storie probabili o improbabili ma che comunque gratificano un nostro desiderio di mantenere in vita terrena quelle persone sconosciute, soprattutto per evitare a noi stessi di soccombere davanti al mistero della morte.
Quasi tutto ciò che è stato scritto e detto sulla morte, al di là delle fedi religiose, ha avuto come primo scopo quello di esorcizzarne il mistero.
Il mistero del “perché si deve morire”
E’ strano come ogni giorno siamo a contatto con persone con le loro storie, i loro sogni, le loro conquiste, i loro fallimenti, le loro angosce, eppure quasi non ce ne accorgiamo. Difficilmente spendiamo più di un pensiero fuggevole a chi incrociamo nella vita che non abbia con noi almeno qualche legame affettivo o di amicizia.
Passeggiando tra le tombe è diverso.
Il pensiero fuggevole si dilata, diventa immaginazione e ci piace costruire storie probabili o improbabili ma che comunque gratificano un nostro desiderio di mantenere in vita terrena quelle persone sconosciute, soprattutto per evitare a noi stessi di soccombere davanti al mistero della morte.
Quasi tutto ciò che è stato scritto e detto sulla morte, al di là delle fedi religiose, ha avuto come primo scopo quello di esorcizzarne il mistero.
Il mistero del “perché si deve morire”
Come sempre le tue riflessioni...fanno riflettere anche me!
Grazie per questo ulteriore spunto e per le tue belle foto.
Maxi

Grazie per questo ulteriore spunto e per le tue belle foto.
Maxi
Il discorso che affronti è decisamente denso ed interessante e le foto mi sembrano solo un pretesto per affrontare un tema, questo tema.
Non mi sono particolarmente emozionata scorrendo il tuo lavoro, credo perchè questo esercizio di confrontare le vita di chi giace con i segni che gli altri lasciano sulla tomba un po' mi appartiene.
Mi viene un dubbio, magari una provocazione
se il tema di questo lavoro fosse proprio la memoria di chi resta, l'amore che si prova verso chi non c'è più??
Non sappiamo la condizione di coloro che sono morti ma vediamo come vivono la morte le persone ancora in vita: dagli oggetti che lasciano sulle tombe, dai fiori, da cosa fanno incidere sulle lapidi dei propri cari.
Grazie per avermi dato, ancora una volta, importanti spunti di riflessione
Romina
Non mi sono particolarmente emozionata scorrendo il tuo lavoro, credo perchè questo esercizio di confrontare le vita di chi giace con i segni che gli altri lasciano sulla tomba un po' mi appartiene.
Mi viene un dubbio, magari una provocazione

se il tema di questo lavoro fosse proprio la memoria di chi resta, l'amore che si prova verso chi non c'è più??
Non sappiamo la condizione di coloro che sono morti ma vediamo come vivono la morte le persone ancora in vita: dagli oggetti che lasciano sulle tombe, dai fiori, da cosa fanno incidere sulle lapidi dei propri cari.
Grazie per avermi dato, ancora una volta, importanti spunti di riflessione
Romina
Grazie a Valerio, Maxiclimb e Romina... 
Valerio, il tuo commento è interessante, emblematico direi... anche se non mi interessa "mantenere in vita" nessuno, ma descrive un approccio molto diffuso all'argomento!
Maxiclimb, spero che le "riflessioni" siano un qualcosa di piacevole e/o interessante...
Romina, grazie anche a te per il tuo commento. Il tema è ANCHE quello che dici tu... Ma non solo.
E grazie anche a chi è passato, ed ha letto, senza lasciare commenti.
Davide

Valerio, il tuo commento è interessante, emblematico direi... anche se non mi interessa "mantenere in vita" nessuno, ma descrive un approccio molto diffuso all'argomento!

Maxiclimb, spero che le "riflessioni" siano un qualcosa di piacevole e/o interessante...
Romina, grazie anche a te per il tuo commento. Il tema è ANCHE quello che dici tu... Ma non solo.

E grazie anche a chi è passato, ed ha letto, senza lasciare commenti.

Davide
A differenza di altri, a me la Morte non affascina, non interessa.. la tengo lontana dalla mente perchè è sicuramente una paura ed un limite dell'uomo. Un qualcosa che ti porta via i cari, ti allontana da loro, e ti crea degli stati d'animo o situazioni di vita, talmente imprevedibili, che talvolta resti a mani vuote e non sai neppure a chi domandare "il perchè".
Il tuo lavoro è interessante, foto ben fatte, un filo logico che ti trasporta semplicemente fino alla sua fine, lasciandoti le stesse domande che io stesso, e molti altri (tutti) ci poniamo quando perdiamo una persona a noi cara.. oppure quando proiettiamo i sentimenti e le emozioni di qualcuno che vediamo perder qualcuno.
E' una situazione di tristezza, di insoddisfazione, di sfiducia, e talvolta anche di repressione..
Descrivi ipotetiche realtà, vissuti interrotti e altre vite, che si ripetono altresì quotidianamente alle nostre spalle, con la possibilità di vederle tra quei sepolcri anchesse nel breve termine..
Un tema che forse, aiuta ad accettare che siamo uomini e non supereroi, che siam persone con dei sogni e dei continui rimpianti..
Perdonami per la lunghezza del mio post,
un bellissimo life, che riporta indubbiamenti ricordi alla memoria,
e pensieri di probabili paure future..
(già.. la morte fà anche tanta paura, non solo fascino "dell'aldilà")
Un saluto
Geppo
Il tuo lavoro è interessante, foto ben fatte, un filo logico che ti trasporta semplicemente fino alla sua fine, lasciandoti le stesse domande che io stesso, e molti altri (tutti) ci poniamo quando perdiamo una persona a noi cara.. oppure quando proiettiamo i sentimenti e le emozioni di qualcuno che vediamo perder qualcuno.
E' una situazione di tristezza, di insoddisfazione, di sfiducia, e talvolta anche di repressione..
Descrivi ipotetiche realtà, vissuti interrotti e altre vite, che si ripetono altresì quotidianamente alle nostre spalle, con la possibilità di vederle tra quei sepolcri anchesse nel breve termine..
Un tema che forse, aiuta ad accettare che siamo uomini e non supereroi, che siam persone con dei sogni e dei continui rimpianti..
Perdonami per la lunghezza del mio post,
un bellissimo life, che riporta indubbiamenti ricordi alla memoria,
e pensieri di probabili paure future..
(già.. la morte fà anche tanta paura, non solo fascino "dell'aldilà")
Un saluto
Geppo
Ciao Geppoman. 
Uno degli scopi di questo life é proprio quello di permettere a chi legge di lasciare emergere dentro di sé il proprio approccio al tema... Per esempio, i miei sentimenti non comprendono "insoddisfazione, sfiducia, e talvolta anche repressione". La Morte è stata presente nella mia vita da molto presto, ed é stata una presenza costante per molti anni (mio padre ebbe un aneurisma cerebrale quando io avevo 10 anni, morì clinicamente, e dopo qualche minuto tornò in vita... per 15 anni, in famiglia, abbiamo vissuto sapendo che ogni istante poteva essere il suo ultimo). Ho imparato a considerarla, come la chiamo nel life, una "compagna di viaggio", un evento naturale della Vita... fors'anche il suo fine ultimo.
Ma mi sono ben guardato, nello scrivere il testo, dal parlare troppo specificamente delle mie emozioni personali, dei miei pensieri al riguardo... proprio perché ognuno potesse "evocare" i ricordi e le memorie che gli appartengono, e confrontarsi con le proprie emozioni, fantasmi, paure e quant'altro.
Grazie del commento e della condivisione.
Davide

Uno degli scopi di questo life é proprio quello di permettere a chi legge di lasciare emergere dentro di sé il proprio approccio al tema... Per esempio, i miei sentimenti non comprendono "insoddisfazione, sfiducia, e talvolta anche repressione". La Morte è stata presente nella mia vita da molto presto, ed é stata una presenza costante per molti anni (mio padre ebbe un aneurisma cerebrale quando io avevo 10 anni, morì clinicamente, e dopo qualche minuto tornò in vita... per 15 anni, in famiglia, abbiamo vissuto sapendo che ogni istante poteva essere il suo ultimo). Ho imparato a considerarla, come la chiamo nel life, una "compagna di viaggio", un evento naturale della Vita... fors'anche il suo fine ultimo.

Ma mi sono ben guardato, nello scrivere il testo, dal parlare troppo specificamente delle mie emozioni personali, dei miei pensieri al riguardo... proprio perché ognuno potesse "evocare" i ricordi e le memorie che gli appartengono, e confrontarsi con le proprie emozioni, fantasmi, paure e quant'altro.

Grazie del commento e della condivisione.
Davide
Venendo da una terra di superstizioni e preconcetti inevitabilmente ne sono stato a lungo condizionato. Poi, successivamente, vivendo in un paese "libero" mi sono liberato una volta e per sempre considerandola la vera compagna della mia vita...la piu' fedele...l'immancabile
Questa condizione mi trasmette una grande energia e mi concede la possibilita' di vivere ogni istante della mia vita con molta serenita' fino in fondo.....adesso che siano due giorni o altri 50 anni non ha importanza.
Felice
Questa condizione mi trasmette una grande energia e mi concede la possibilita' di vivere ogni istante della mia vita con molta serenita' fino in fondo.....adesso che siano due giorni o altri 50 anni non ha importanza.
Felice

Grazie del commento, Felix!
Messaggio modificato da twinsouls il Jun 20 2007, 09:36 PM
grande Davide
bello e con il sole come è giusto che sia
bello e con il sole come è giusto che sia

Caro Davide,
appena ho visto le foto del life volevo chiudere e non leggere nemmeno perchè sono sempre stata contraria alle foto in un posto così... mi è semper mancata una mancanza di rispetto, forse perchè mi veniva in mente la scena di me che fotografo le tombe dei miei nonni..assurdo, non potrei mai...
Ma poi ho letto le tue parole....belle, intense, un sassolino gettato e pronto ad essere raccolto, studiato, analizzato, fatto proprio... l'ho pensato, molto....
ma sebbene sia una delle uniche certezze della vita, riesce ogni volta a spiazzarmi.
un abbraccio
ale
appena ho visto le foto del life volevo chiudere e non leggere nemmeno perchè sono sempre stata contraria alle foto in un posto così... mi è semper mancata una mancanza di rispetto, forse perchè mi veniva in mente la scena di me che fotografo le tombe dei miei nonni..assurdo, non potrei mai...
Ma poi ho letto le tue parole....belle, intense, un sassolino gettato e pronto ad essere raccolto, studiato, analizzato, fatto proprio... l'ho pensato, molto....
ma sebbene sia una delle uniche certezze della vita, riesce ogni volta a spiazzarmi.
un abbraccio
ale
Caro Davide, questo tuo bellissimo Life me l'ero proprio perso... Meno male che è stato riportato su...
Personalmente ci siamo incontrati solo una volta, al primo meeting di Bologna e devo ammettere che ti ho visto subito come una persona "speciale"... di quelle che lasciano il segno. Le tue riflessioni colpiscono al cuore e questo è sicuramente un bene.
Ultimamente la mia città, Borgo San Lorenzo, è stata scossa dalla tragedia di Cristina e Lorenzo, giovane madre e figlio annegati all'Isola del Giglio. Il padre si è tuffato ed è riuscito a salvare uno dei figli ma niente ha potuto per salvare la moglie e il secondogenito. Ora è rimasto solo con il primogenito, passato in prima media, e il piccolino di tre anni. La città è ritornata "paese" e si è stretta attorno a questa famiglia. Sono cose che fanno riflettere e tanto...
Fra l'altro il fratello di Cristina era morto a 16 anni in un incidente e quindi il dolore per la famiglia è stato davvero straziante...
Il dolore, indescrivibile, non ha scalfito la grande Fede di queste persone e questa è stata davvero una grande testimonianza...
Scusa se ti disturbo con queste mie riflessioni personali ma non mi sembra di essere troppo OT e con te so che lo posso fare.
San Francesco la chiamava "sorella morte"... E' duro, come concetto, da accettare... ma se ce la facciamo... la viviamo davvero in un modo diverso.
Un salutone e
Personalmente ci siamo incontrati solo una volta, al primo meeting di Bologna e devo ammettere che ti ho visto subito come una persona "speciale"... di quelle che lasciano il segno. Le tue riflessioni colpiscono al cuore e questo è sicuramente un bene.
Ultimamente la mia città, Borgo San Lorenzo, è stata scossa dalla tragedia di Cristina e Lorenzo, giovane madre e figlio annegati all'Isola del Giglio. Il padre si è tuffato ed è riuscito a salvare uno dei figli ma niente ha potuto per salvare la moglie e il secondogenito. Ora è rimasto solo con il primogenito, passato in prima media, e il piccolino di tre anni. La città è ritornata "paese" e si è stretta attorno a questa famiglia. Sono cose che fanno riflettere e tanto...
Fra l'altro il fratello di Cristina era morto a 16 anni in un incidente e quindi il dolore per la famiglia è stato davvero straziante...
Il dolore, indescrivibile, non ha scalfito la grande Fede di queste persone e questa è stata davvero una grande testimonianza...
Scusa se ti disturbo con queste mie riflessioni personali ma non mi sembra di essere troppo OT e con te so che lo posso fare.
San Francesco la chiamava "sorella morte"... E' duro, come concetto, da accettare... ma se ce la facciamo... la viviamo davvero in un modo diverso.
Un salutone e



Gennaro, Alessia, Andrea... Grazie della visita e dei vostri commenti.
Gennaro, hai ragione, senza il sole sarebbe stato tutto diverso, e anche il significato sarebbe apparso "altro". Sono stato fortunato.
Alessia... grazie di aver superato l'impulso iniziale.
Hai colto benissimo lo spirito, l'intenzione di questo life.
Andrea...
Niente di cui scusarsi, nessun disturbo, e nessun OT. Sono proprio le riflessioni personali che volevo suscitare, evocare, stimolare... e le tue sono pertinenti e profonde, indipendentemente dal fatto che si condivida o meno "la grande Fede di queste persone".
a te per averle condivise con noi.
Messaggio modificato da twinsouls il Jun 26 2007, 07:57 AM
Gennaro, hai ragione, senza il sole sarebbe stato tutto diverso, e anche il significato sarebbe apparso "altro". Sono stato fortunato.

Alessia... grazie di aver superato l'impulso iniziale.
QUOTE
un sassolino gettato e pronto ad essere raccolto, studiato, analizzato, fatto proprio...
Hai colto benissimo lo spirito, l'intenzione di questo life.

Andrea...
QUOTE
Scusa se ti disturbo con queste mie riflessioni personali ma non mi sembra di essere troppo OT e con te so che lo posso fare.
Niente di cui scusarsi, nessun disturbo, e nessun OT. Sono proprio le riflessioni personali che volevo suscitare, evocare, stimolare... e le tue sono pertinenti e profonde, indipendentemente dal fatto che si condivida o meno "la grande Fede di queste persone".


Messaggio modificato da twinsouls il Jun 26 2007, 07:57 AM
Ciao Davide,
molto affascinante e soprattutto riflessivo.
Io penso spesso alla morte, penso che ognuno di noi si sente 'infinito', pieno di 'potere' quando poi cosa siamo ? un granellino che il vento porta via ? A volte, quando una sofferenza, una di quelle che ti squarcia il petto, assale, mi viene da pensare : a che pro tutto questo ? Se poi un giorno saro' solo sabbia sotto terra ? E .. a volte mi fa sentire male questa riflessione, ma a volte mi insegna a relativizzare tutto.
E' vero. E' un bellissimo e ricchissimo grande viaggio, fatto di partenze e ... di ritorni. Si incrociano altri viaggiatori. Se ne lasciano alcuni. E di ognuno resta un ricordo, quella meravigliosa 'nota colorata' che riempie la nostra mente fino alla fine. Oltre la fine ? Per ora non è importante.
Bello il life, ma ancor piu', come sempre da te, la riflessione che accende.
Un saluto affettuoso.
Annalisa
molto affascinante e soprattutto riflessivo.
Io penso spesso alla morte, penso che ognuno di noi si sente 'infinito', pieno di 'potere' quando poi cosa siamo ? un granellino che il vento porta via ? A volte, quando una sofferenza, una di quelle che ti squarcia il petto, assale, mi viene da pensare : a che pro tutto questo ? Se poi un giorno saro' solo sabbia sotto terra ? E .. a volte mi fa sentire male questa riflessione, ma a volte mi insegna a relativizzare tutto.
E' vero. E' un bellissimo e ricchissimo grande viaggio, fatto di partenze e ... di ritorni. Si incrociano altri viaggiatori. Se ne lasciano alcuni. E di ognuno resta un ricordo, quella meravigliosa 'nota colorata' che riempie la nostra mente fino alla fine. Oltre la fine ? Per ora non è importante.
Bello il life, ma ancor piu', come sempre da te, la riflessione che accende.
Un saluto affettuoso.
Annalisa
Ciao Annalisa, grazie del commento.
Mi viene da chiederti in che modo il fatto che un giorno saremo "solo sabbia sotto terra" toglie valore, o forza, o significato, a una QUALSIASI esperienza...
Sembri presupporre che tutto abbia uno scopo, una "funzione"... E se invece il senso di tutto questo, di TUTTO, fosse semplicemente "Perché no?" 
Per un curioso gioco di associazioni, mi é tornata alla mente un'altra citazione, che (se non ricordo male) ti ho già riportato tanto tempo fa (oltre a inserirla in un mio commento a La Morte di FrancescoT)... E poiché mi fido ciecamente del mio inconscio, la riporto anche qui. E' una frase detta pochi giorni dopo l'attentato alle Torri Gemelle: "Il dolore è inevitabile... la sofferenza, invece, è un optional".
Ecco, questo penso, ed é solo un'opinione personale: per me, il dolore è un fatto del "qui ed ora", uno stato transitorio. La sofferenza, invece, è un atteggiamento mentale... un atteggiamento che riempie la vita di dolore, dilatandolo nel tempo e nello spazio.
Quando te lo dissi la prima volta non eri d'accordo, e non mi aspetto che tu lo sia ora. Ma non é necessario, non è richiesto... E' solo la mia esperienza, e il mio pensiero, e in questo momento, in questo contesto, mi va di condividerlo.
Ciao,
Davide
QUOTE
A volte, quando una sofferenza, una di quelle che ti squarcia il petto, assale, mi viene da pensare : a che pro tutto questo ? Se poi un giorno saro' solo sabbia sotto terra ? E .. a volte mi fa sentire male questa riflessione, ma a volte mi insegna a relativizzare tutto.
Mi viene da chiederti in che modo il fatto che un giorno saremo "solo sabbia sotto terra" toglie valore, o forza, o significato, a una QUALSIASI esperienza...


Per un curioso gioco di associazioni, mi é tornata alla mente un'altra citazione, che (se non ricordo male) ti ho già riportato tanto tempo fa (oltre a inserirla in un mio commento a La Morte di FrancescoT)... E poiché mi fido ciecamente del mio inconscio, la riporto anche qui. E' una frase detta pochi giorni dopo l'attentato alle Torri Gemelle: "Il dolore è inevitabile... la sofferenza, invece, è un optional".

Ecco, questo penso, ed é solo un'opinione personale: per me, il dolore è un fatto del "qui ed ora", uno stato transitorio. La sofferenza, invece, è un atteggiamento mentale... un atteggiamento che riempie la vita di dolore, dilatandolo nel tempo e nello spazio.
Quando te lo dissi la prima volta non eri d'accordo, e non mi aspetto che tu lo sia ora. Ma non é necessario, non è richiesto... E' solo la mia esperienza, e il mio pensiero, e in questo momento, in questo contesto, mi va di condividerlo.

Ciao,
Davide
Ciao Annalisa, grazie del commento.
Mi viene da chiederti in che modo il fatto che un giorno saremo "solo sabbia sotto terra" toglie valore, o forza, o significato, a una QUALSIASI esperienza...


Per un curioso gioco di associazioni, mi é tornata alla mente un'altra citazione, che (se non ricordo male) ti ho già riportato tanto tempo fa (oltre a inserirla in un mio commento a La Morte di FrancescoT)... E poiché mi fido ciecamente del mio inconscio, la riporto anche qui. E' una frase detta pochi giorni dopo l'attentato alle Torri Gemelle: "Il dolore è inevitabile... la sofferenza, invece, è un optional".

Ecco, questo penso, ed é solo un'opinione personale: per me, il dolore è un fatto del "qui ed ora", uno stato transitorio. La sofferenza, invece, è un atteggiamento mentale... un atteggiamento che riempie la vita di dolore, dilatandolo nel tempo e nello spazio.
Quando te lo dissi la prima volta non eri d'accordo, e non mi aspetto che tu lo sia ora. Ma non é necessario, non è richiesto... E' solo la mia esperienza, e il mio pensiero, e in questo momento, in questo contesto, mi va di condividerlo.

Ciao,
Davide
E invece, sono daccordo. Ora.
Sono successe un pò di cose da quel nostro ( mi sembra tanto lontano invece è solo 1 anno fa ... ) colloquio a passeggio per quel bel borgo di Romagna. E mi ricordo benissimo di quella frase. E' una frase che mi è ritornata attuale poco tempo fa, e ne ho anche ridiscusso con un nostro caro amico in comune.
In merito al mio commento ... forse è per l'età. Fino a qualche anno fa sentivo che la vita non potesse mai scappare, che ero giovane, che il giorno del trapasso (naturale, ovviamente) fosse cosi lontano da essere quasi un irrealtà. Ora che vedo come gli anni 'volano' , ci penso. A volte con paura, a volte no. Pero' a volte mi risulta difficile vivere qualcosa di penoso e difficile senza pensare che l'enorme sofferenza , anzi dolore, che puo' provocare, piu' o meno intenso a seconda dell'esperienza, sia a se. Che ogni cosa sia a se. Un mio grosso limite, è nel non riuscire a vedere e vivere un qualcosa senza un obiettivo finale, senza uno scopo lontano. E spesso questa cosa non mi fa vivere bene le situazioni ... va beh ma sto andando OT scusa, ma le tue riflessioni sono sempre molto interessanti e 'penetranti'.
Ti ri-abbraccio
Annalisa
Ti ri-ringrazio. 
Buon viaggio, e buona luce.
Davide

Buon viaggio, e buona luce.
Davide
Alla morte pensavo molto da ragazzino con un piglio razionalista come qualcosa di cui non aver paura in quanto se ci fosse stato qualcosa dopo, come il paradiso, sarebbe stato come dicono un guadagno, se non ci fosse stato niente non ce ne saremmo accorti. Con il tempo ho smesso di pensarci se non quando costretto dagli eventi che ci circondano.
Ciò che angoscia nella morte è la consapevolezza di non sapere cosa ci aspetta e di sapere cosa si lascia. Più tempo passa e più motivi abbiamo per non volere lasciare questa vita.
"Mi capita di pensare alla Vita come a un viaggio, in cui l'itinerario è, entro certi limiti, prefissato, e al tempo stesso ignoto. E magari, chissà, quella che pensiamo essere la fine del viaggio è in realtà soltanto una soglia..." Penso che anche il desiderio di immaginare qualcosa dopo sia dettato dal cercare di esorcizzare la morte.
Nessuno potrà svelare questo mistero se tale è.
Recentemente è morto un mio caro amico. Sarebbe terribile pensare che semplicemente non c'è più allora lo immagino da qualche parte che trascorre il tempo come più preferiva con un buon toscano, pescando dalla sua barca. Ciao Aldo.
Scusa per il discorso poco organico ma ho scritto con il cuore ancora ferito.
PS avevo già letto il Life ma non ero riuscito, prima d'oggi, a scrivere.
Ciò che angoscia nella morte è la consapevolezza di non sapere cosa ci aspetta e di sapere cosa si lascia. Più tempo passa e più motivi abbiamo per non volere lasciare questa vita.
"Mi capita di pensare alla Vita come a un viaggio, in cui l'itinerario è, entro certi limiti, prefissato, e al tempo stesso ignoto. E magari, chissà, quella che pensiamo essere la fine del viaggio è in realtà soltanto una soglia..." Penso che anche il desiderio di immaginare qualcosa dopo sia dettato dal cercare di esorcizzare la morte.
Nessuno potrà svelare questo mistero se tale è.
Recentemente è morto un mio caro amico. Sarebbe terribile pensare che semplicemente non c'è più allora lo immagino da qualche parte che trascorre il tempo come più preferiva con un buon toscano, pescando dalla sua barca. Ciao Aldo.
Scusa per il discorso poco organico ma ho scritto con il cuore ancora ferito.
PS avevo già letto il Life ma non ero riuscito, prima d'oggi, a scrivere.
Tursiope, grazie per avere trovato ciò che ti serviva per scrivere... per lasciare il tuo graditissimo commento! 
Come sai, avendo letto il life, non ho "risposte" su questo tema, ma solo domande... Come dici tu stesso, "è un mistero", e tale rimarrà fino al momento in cui saremo lì.
Ma proprio perché non ho risposte, mi piace considerare tutte le possibilità. Diciamo che sono uno "scettico possibilista"...
Un abbraccio
Davide

Come sai, avendo letto il life, non ho "risposte" su questo tema, ma solo domande... Come dici tu stesso, "è un mistero", e tale rimarrà fino al momento in cui saremo lì.

Ma proprio perché non ho risposte, mi piace considerare tutte le possibilità. Diciamo che sono uno "scettico possibilista"...

Un abbraccio
Davide
Ciao Davide.
Finalmente riesco a leggere con calma (mi verrebbe da dire "in santa pace") questo tuo life. Il tema è tosto ma tu lo affronti con uno spirito, come dire, "leggero" sempre in sintonia con quel tuo modo di porti nei confronti degli altri e della vita in genere, che chi ti legge, con interesse come me, su queste pagine, ha imparato ad apprezzare.
Questa lettura per me è stata l'occasione per una riflessione interiore e per un volo a ritroso negli anni.... ma so per certo che tra dieci minuti ritornerò ad esorcizzarla con l'ironia, la più bella medicina contro il dolore... non guarisce di certo, ma almeno allevia.
Grazie per il tuo prezioso contributo
Gianluca
Non credo in una vita ultraterrena; comunque porto sempre con me la biancheria di ricambio - Woody Allen
Finalmente riesco a leggere con calma (mi verrebbe da dire "in santa pace") questo tuo life. Il tema è tosto ma tu lo affronti con uno spirito, come dire, "leggero" sempre in sintonia con quel tuo modo di porti nei confronti degli altri e della vita in genere, che chi ti legge, con interesse come me, su queste pagine, ha imparato ad apprezzare.
Questa lettura per me è stata l'occasione per una riflessione interiore e per un volo a ritroso negli anni.... ma so per certo che tra dieci minuti ritornerò ad esorcizzarla con l'ironia, la più bella medicina contro il dolore... non guarisce di certo, ma almeno allevia.
Grazie per il tuo prezioso contributo
Gianluca
Non credo in una vita ultraterrena; comunque porto sempre con me la biancheria di ricambio - Woody Allen
Ciao GIanluca! 
Grazie a te per il tuo commento... e per la citazione!
Già... L'ironia, quella cosa dissacrante (nel senso che "mette in discussione la "sacralità", cioé l'intoccabilità, delle cose") che ti permette appunto di vedere le cose con leggerezza, proprio perché "non più sacre", e di esprimere la leggerezza stessa.
Quanta differenza con il sarcasmo... Molto, molto più di una "sfumatura".
A presto,
Davide
Messaggio modificato da twinsouls il Jul 11 2007, 02:20 PM

Grazie a te per il tuo commento... e per la citazione!

QUOTE
l'ironia, la più bella medicina contro il dolore
Già... L'ironia, quella cosa dissacrante (nel senso che "mette in discussione la "sacralità", cioé l'intoccabilità, delle cose") che ti permette appunto di vedere le cose con leggerezza, proprio perché "non più sacre", e di esprimere la leggerezza stessa.

Quanta differenza con il sarcasmo... Molto, molto più di una "sfumatura".
A presto,
Davide
Messaggio modificato da twinsouls il Jul 11 2007, 02:20 PM