LO ZOOM TUTTOFARE D'ALTA GAMMA DELL'ERA AiS


Alcuni scatti realizzati sul campo, senza velleità "artistiche" particolari, utilizzando lo zoom-Nikkor 35-200mm AiS ed una Nikon D700 regolata su 200 ISO e RAW non compresso a 14 bit, immagini che spero saranno utili per confermare o meno le aspettative qualitative evocate dall'analisi del complesso schema ottico...

Foto di Marco Cavina
Nikon zoom-Nikkor 35-200mm f/3,5-4,5 AiS + Nikon D700 @ 200 ISO - RAW 14 bit


Innanzitutto, è innegabile la "potenza" di questo zoom, che permette alla bisogna di contestualizzare un soggetto nella sua interezza (senza però pretendere "miracoli") ovvero di isolare singoli dettagli da grande distanza, con tutte le sfumature intermedie.


Foto di Marco Cavina


La focale 35mm è quella che vede forse le prestazioni inferiori, sia quanto a risoluzione sia a causa della vistosa distorsione a barilotto (in questo caso non corretta in digitale); naturalmente la scala di valori è in funzione della resa alle focali più lunghe, effettivamente molto buona, e non vuole intendere che l'obiettivo a 35mm sia insoddisfacente. Notate come lo spazio retrofocale (in questo caso 53mm) consenta una proiezione corretta e priva di vistose vignettature anche sul sensore FX.

F= 35mm


Tre crops al 100% del file (corrispondenti ad un dettaglio sull'asse, a metà della diagonale e sui bordi) evidenzia come non vi siano punti di palese cedimento della risoluzione, anche se quest'ultima non è altissima; va comunque detto che processando queste immagini con molta semplicità non è stata introdotta maschera di contrasto al di fuori di quella predefinita on-camera, su settaggio medio; anche i fringings ai bordi, solitamente vistosi in zoom di questo tipo regolati a focale minima, sono sostanzialmente trascurabili.


Foto di Marco Cavina


Come anticipato, l'obiettivo fornisce il meglio di se alle focali superiori, dove rivaleggia senz'altro con gli equivalenti obiettivi fissi dell'epoca.

F= 200mm


Anche in questo caso non si riscontra un evidente calo di resa ai bordi, e l'immagine è sufficientemente secca anche in assenza di sharpening.


Anche alla massima focale il controllo dei fringing è più che buono, come si può notare nel dettaglio al 100% del file, prestazioni da obiettivo "quasi-APO".

F= 200mm f/8


Con questa coppia di scatti ho voluto verificare come varia lo sfuocato nei piani anteriori e posteriori rispetto alla linea di fuoco, scegliendo di focheggiare rispettivamente la modanatura in primo piano e sullo sfondo, operando alla massima focale di 200mm.


Pur con le ovvie limitazioni imposte dallo scatto in digitale e dalla visione a monitor, la progressiva manifestazione dello sfuocato mi sembra gradevole e simmetricamente distribuita su entrambi i lati del piano di fuoco: se vogliamo trovare difetti non sarà certo in questo settore.


Foto di Marco Cavina


Foto di Marco Cavina


Quattro interpretazioni dello stesso soggetto che evidenziano la versatilità dell'obiettivo, in grado di sostituire in tronco due zoom equivalenti da 35-70mm e 70-200mm.


Foto di Marco Cavina

F= 35mm

Foto di Marco Cavina
F= 200mm


In condizioni di esercizio ottimali e con opportuna chiusura ad f/8 - f/8-11 il contrasto e la riproduzione dei dettagli sono sufficientemente elevati per non far rimpiangere l'adozione di obiettivi più moderni e performanti, e contestualizzando l'obiettivo nella sua epoca non possiamo che considerarlo molto buono.


Foto di Marco Cavina Foto di Marco Cavina
Un'immagine realizzata a 35mm sfruttando la seconda ghiera di messa a fuoco per focalizzare il primo piano situato ben al di sotto degli 1,6 metri standard.
Un altro scatto che conferma e sottolinea la buona risolvenza/brillantezza garantita
dallo zoom-Nikkor 35-200mm alla massima focale, un comportamento in controtendenza rispetto
agli attuali zoom tuttofare, solitamente carenti in questo range.

Foto di Marco Cavina
Due scatti ottenuti sfruttando la ghiera macro sulla focale minima di 35mm; il crop al 100%
va visto con indulgenza, apprezzando invece la versatilità garantita da questa opzione.


Lo zoom-Nikkor AiS 35-200mm f/3,5-4,5 AiS ha dunque molte frecce per il suo arco: è piccolo e portabile come un 135mm a focale fissa, si avvantaggia di un sofisticato sistema ottico che gli consente elevate prestazioni nel range delle focali più lunghe, solitamente poco brillanti, ha un ottimo controllo dell'aberrazione cromatica e una luminosità massima non elevata ma comunque superiore a quella di molti zoom tuttofare attuali (che si spingono ad f/5,6); le buone prestazioni su 200mm ad f/8 lo rendono realisticamente utilizzabile a mano libera, e la vistosa distorsione può sempre essere corretta via software; quello che più intriga in questo fossile vivente è l'interfaccia sufficientemente laboriosa e non scontata che ci scuote dal consueto torpore legato agli apparecchi superautomatici, richiedendo una messa in opera cosciente che permette di concentrarsi con maggiore lucidità in fase di composizione, a tutto vantaggio del risultato finale: una ginnastica mentale che rinverdisce i fasti della fotografia classica e costituire una terapia fruttifera per le nostre meningi ormai assopite!